Scopi
Attraverso la riflessione
sull’esperienza storica e la riacquisizione della visione del mondo marxista,
attivare una serrata lotta ideologica attiva per:
–
sconfiggere il revisionismo (storico e teorico),
il trotzkismo, movimentismo, etc.
–
riaffermare valori, contenuti, metodi e
orizzonti del m-l
–
applicare gli insegnamenti dell’esperienza e
della teoria all’analisi della realtà attuale
–
creare le condizioni per il confronto e la lotta
dei comunisti su obbiettivi condivisi
–
contribuire a formare consenso di massa al
comunismo e giovani militanti
Vanno evitate
–
concezioni e tentazioni da piccolo gruppo o,
peggio, da ennesimo partitino
–
impostazioni e derive di tipo aristocratico e
accademico, di fatto separate dalla militanza e della lotta di classe
–
confusione tra politica e ideologia (in senso
negativo) pensando che una conoscenza astratta della teoria sia tutto quello di
cui i comunisti hanno bisogno per cambiare lo stato di cose presente
–
schematismo e dogmatismo, rifuggendo
dall’ortodossia, ma non dal rigore
–
ogni interpretazione opportunista e ogni
“nuovismo”, pur mantenendo la necessaria flessibilità
Il nome scelto non è casuale
Centro luogo organizzato di attività e iniziativa, ma
che non vuole e non deve essere né l’ennesimo aggregato di tipo partititico, né
organismo di tipo teorico e accademico (tipo “istituto”)
Comunista non “marxista”, proprio per riaffermare l’orgoglio
comunista e rivendicarne la storia, nella consapevolezza di dove comprenderne e
superne limiti ed errori; perché sia chiaro che la sua finalizzazione non è
accademica, ma storica, vale a dire politica e militante; affinché il suo
percorso includa le intelligenze e le lotte di militanti comunisti, a
prescindere dalle appartenenze, e che nell’impegno comune possano maturare
motivi di condivisione di progetti e di lotte
Documentazione non di “studi” astratti, dunque, ma di recupero della memoria,
della visione del mondo e degli strumenti del socialismo scientifico per
poterli integrare e investire nello scontro di classe
Ricerca cioè di riflessione finalizzata alla verifica
sperimentale nella realtà sotto forma di analisi e ipotesi di trasformazione
dell’esistente
Formazione non intesa come “scuola di partito”, ma come ricaduta
naturale sia a livello di massa, sia a livello dei militanti della elaborazione
realizzata in stretta connessione con le lotte delle classi subalterne e dei
popoli. Ma anche come proiezione e investimento per il futuro.
In mancanza
del partito e nella consapevolezza di non poterlo improvvisaàre, è impresa
difficilissima per mantenere il giusto equilibrio e non scivolare gradualmente
verso le insidie sempre in agguato del gruppettarismo o del’ideologismo
astratto
Il Centro
non lavorerà perseguendo obbiettivi angusti e sterili di polemica con
qualsivoglia parte politica, né riproponendo vecchie “certezze” con lo sguardo
rivolto al passato, né assumendo il proprio bagaglio di conoscenze come dato e
immutabile. IL Centro lavorerà sui fatti, sulle contraddizioni aperte della
realtà contemporanea e cercherà la verifica del proprio lavoro di analisi
concreta della realtà concreta nello scontro di classe, fuori da ogni
rappresentazione e utilizzo stereotipati e metafisici delle categorie e del
metodo del socialismo scientfico.
Come iniziare
Per questi
motivi sembra opportuno in questa fase iniziale:
–
fare appello a realtà comuniste organizzate e a
singoli militanti di sostenere e partecipare a questa iniziativa, senza intenti
egemonici e senza illusioni che questo percorso possa surrogare altre
esperienze ed esigenze
–
operare perché il Centro possa avere riferimenti
e referenti decentrati ovunque sua possibile, in modo da avere maggiori
garanzie che l’impegno sia legato alle contraddizioni reali e alla militanza
dei compagni; naturalmente bisognerà essere attenti a non degradare e
disperdere nel localismo l’impegno profuso
–
senza investimenti e appesantimenti burocratici
organizzare una struttura centrale effettivamente rappresentativa, capace di
sviluppare un serio programma di lavoro e di coordinare l’impegno locale
–
concentrare molti sforzi nel realizzare e
rafforzare le strutture e gli strumenti di base di ogni impegno e lavoro
successivo: biblioteche, archivi, banche dati – con l’implicito corollario del
lavoro di raccolta della memoria storica – che possano fornire il materiale
conoscitivo da elaborare nella ricerca e nella formazione. Come già accennavamo
nell’appello, “il
Centro potrà contare inizialmente sui fondi librari e archivistici della
Biblioteca “Concetto Marchesi” e dell’Archivio Storico del Movimento Operaio di
Napoli che lo ospitano. È auspicabile che nel tempo altri strumenti del genere
– tradizionali e informatici – possano affiancare il Centro nel suo lavoro.
Sarà preciso impegno del Centro operare in questa direzione, anche favorendo la
costituzione di nuove strutture”.
–
riuscire a utilizzare in modo generalizzato –
senza enfasi totalizzante, ma anche senza sottovalutazione – le tecnologie
informatiche che consentiranno di condividere, di partecipare, di moltiplicare
le possibilità di lavoro comune, di collaborazioni, di dialogo e di confronto:
questa prospettiva di impegno diretto e condiviso può essere elemento decisivo
non soltanto per il futuro del Centro, ma anche per lo sviluppo del lavoro su
più fronti
–
un primo incontro nazionale è necessario per
conoscersi, “sgrossare” la discussione su tutte le questioni e per formulare
una prima ipotesi sulla forma da dare agli organismi del Centro; l’invito alla
partecipazione e il rapporto diretto può essere utile per verificare la
convergenza di intenti anche con posizioni e iniziative apparentemente
confluenti e/o prospetticamente interessanti; fondamentale è il
“posizionamento” iniziale rispetto alle realtà organizzate e il rapporto da
stabilire con esse nella vita del Centro
–
senza
alcuna urgenza, ma in tempi non lunghi sarà opportuno organizzare, poi, un
primo evento nazionale che dia concretamente misura e senso degli scopi del
Centro, del suo modus operandi, di potenzialità e limiti
Percorsi di lavoro
In questa fase è prematuro
parlare di programma che potrà – e dovrà – essere al più presto messo a punto
non appena sarà stata avviato il dibattito e il Centro potrà avere le sue prime
strutture organizzate.
Certamente uno spazio adeguato
potranno avere i percorsi che localmente i compagni decideranno di
intraprendere in loro autonomia. Ma accanto all’impegno locale di ciascuno sarà
necessario mettere a punto percorsi di ricerca e di formazione di ambito e
respiro generali a cui anche localmente i compagni saranno chiamati a dare il
proprio decisivo contributo. Senza voler anticipare decisioni che andranno
prese collettivamente ci è sembrato opportuno già nell’appello proporre, come
base di discussione, una possibile griglia di questioni che è ulteriormente
sintetizzabile riconducendo l’impegno del Centro a tre questioni essenziali:
·
la
verità storica sul movimento comunista dal 1924 al 1953
·
il
periodo della grande svolta a partire dal 1956
·
il
processo epocale materialistico-dialettico della superamento del capitalismo
Strumenti di lavoro
Dei fondi bibliotecari, archivistici etc. come fonti
indispensabili alla ricerca e alla formazione abbiamo detto. Naturalmente
occorrerà ricercare e garantirsi l’accesso a fonti esterne – ufficiali o
istituzionali e a quelle presenti sul web – da cui attingere i materiali
conoscitivi essenziali e non diversamente consultabili.
Prematuro, già ora, è pensare ad un sito web del Centro.
Cosa che, però, andrà realizzata appena possibile e con le caratteristiche e le
finalità che verranno decise insieme. Ma fin d’ora è auspicabile che, oltre,
naturalmente, ad una presenza puntuale e organizzata sugli spazi in rete dei
compagni aderenti al Centro ci si adoperi per una presenza in siti “amici” o
comunque disponibili ad ospitare i materiali del Centro.
Naturalmente – senza voler sottovalutare le potenzialità
della “rete”, ma anche senza enfatizzarle semplicisticamente – grande
importanza continuano ad avere i “tradizionali” strumenti dell’editoria cartacea.
Anche in quest’ambito va realizzato un coordinamento degli strumenti già
esistenti e nella disponibilità dei compagni aderenti al Centro e va perseguita
una politica di collaborazione con iniziative esterne.
Ma, in quest’ambito, abbiamo concreti strumenti di lavoro e
grandi potenzialità.
Ipotesi di attività editoriale
A sostenere le attività del Centro è già acquisita la collaborazione
delle Edizioni “La Città del Sole”. Ma è auspicabile che anche altre iniziative
“di area” possano convergere in un comune progetto coordinato: ci auguriamo che
Zambon Editore e le Edizioni KappaVu vogliano contribuire a dar corpo a questo
progetto.
C’è, inoltre la possibilità concreta di rimettere in campo le Edizioni
“Laboratorio politico” con una rinnovata produzione gestita in comune e
direttamente dal Centro.
Naturalmente la produzione editoriale ha un suo indispensabile
corollario nella capacità di innescare la costruzione di un circuito di
diffusione militante, irrinunciabile sia per la circolazione dei materiali prodotti
svincolandola dalle strettoie della distribuzione libraria, sia per
contribuire, nel tempo, alla raccolta di risorse economiche necessarie per
l’attività del Centro.
Nessun commento:
Posta un commento