martedì 15 ottobre 2013

Riunione tecnica del 26 ottobre

Sabato 26 ottobre, alle ore 11, a Napoli, nella sede de “La Città del Sole”, si riunirà il comitato tecnico incaricato di preparare l'assemblea del Centro prevista per il 23(o il 30) novembre prossimo.
La riunione del comitato tecnico che, ricordiamo, ha funzioni operative di preparazione dell'assemblea degli aderenti è aperta a tutti quei compagni e compagne che hanno la possibilità di intervenire con il preciso ed esclusivo impegno di preparare il programma da sottoporre all’assemblea fondativa di novembre:

1) eventuale approvazione della bozza di statuto o regolamento del Centro (che è stata inviata ai compagni e pubblicata sul blog http://ccdrf.blogspot.it/); in alternativa, comunque, definire le strutture di gestione, loro funzioni e attribuzioni: quanto meno quelle di un coordinatore, di un responsabile dell’ufficio di corrispondenza,di uno dell’organizzazione degli archivi, di un responsabile delle attività editoriali;
2) predisporre una proposta di struttura e di funzionamento dei gruppi di lavoro – sia di documentazione, sia di ricerca, sia di formazione –, il loro coordinamento reciproco orizzontale e con eventuali percorsi locali;
3) definire  un prospetto generale e strategico dei settori di lavoro (documentazione, ricerca e formazione) lasciando l’individuazione di quelli concretamente praticabili alle concrete disponibilità di risorse che man mano emergeranno e la cui concreta articolazione sarà di volta in volta preliminarmente e collettivamente definita sulla base delle risorse umane e documentarie disponibili;
4) individuare gli strumenti di comunicazione interna ed esterna;
5) abbozzare un piano economico per l’autofinanziamento del Centro.

Poiché è stata avanzata l’ipotesi di rendere pubblici il progetto e il concreto impegno di lavoro del Centro attraverso una iniziativa o un evento, la riunione del 26 p.v. dovrà valutare questa ipotesi e, eventualmente, individuarne tipologia e taglio da proporre all’assemblea di novembre.

Infine, si dovranno individuare modi e forme per portare la proposta di lavoro e di adesione e/o collaborazione al Centro alle varie “nicchie” comuniste e ai singoli compagni


Proposta di programma di lavoro

La proposta da sottoporre all’assemblea costituente di novembre si rifà, naturalmente, a quanto già contenuto del dibattito precedente e nei contributi fatti pervenire dai compagni e pubblicati sul blog e nella mailing-list, ben riassunti nella bozza di statuto.
Le questioni da porre a base del nostro impegno futuro sono innumerevoli e abbracciano gli ambiti più diversi. Impossibile – e sbagliato – sarebbe selezionare aprioristicamente questo o quel campo di indagine: è questione che soltanto il Centro costituito e la concreta disponibilità di risorse potrà risolvere. E, tuttavia, altrettanto impossibile – e inconcludente – sarebbe articolare una proposta con un elenco insensato di questioni.
Lo sforzo della presente proposta è, allora, quello di raggruppare le questioni in macroaree e di individuare anche un approccio – di merito e di metodo – che, da un lato, aiuti a selezionare le (poche,  inizialmente) problematiche da affrontare, e, dall’altro, eviti una lettura banale e parcellizzata.
Qualunque sia il programma di riflessione e ricerca che il Centro costituito sceglierà di adottare, dovrà necessariamente essere incardinato – a monte – su una solida base documentaria e dovrà avere – a valle – una precisa ricaduta nel campo della formazione, intesa sia come alfabetizzazione a livello generale, sia come impostazione di base – quanto meno sul piano teorico – di militanti comunisti.
Naturalmente – in base alla precisa scelta di restare ancorati ad una pratica di militanza e lontani da ogni concezione accademica – la raccolta dei fondi documentari e i percorsi di formazione scaturiranno dalle scelte che verranno fatte e a quegli ambiti di lavoro saranno strettamente intrecciati.

Lotta all’anticomunismo
Il modo migliore di combatterlo è riaffermare e dimostrare la verità della storia.
Il che non significa trascurare la lotta su questo fronte. Ma va fatto sia smascherando il revisionismo storico nel merito dei nostri percorsi di ricerca sull’esperienza del movimento operaio e sulla storia del ‘900, sia – nella contemporaneità – rispondendo sistematicamente e scientificamente alle demonizzazioni e alle false rappresentazioni del comunismo evitando ingenue e inutili contrapposizioni agiografiche. Su questo terreno, per la loro importanza storica e politica, restano imprescindibili le esperienze sovietica e cinese e il ruolo in esse avuto dai rispettivi partiti e dai compagni Stalin e Mao.
Questo impegno di lavoro e di lotta è strettamente collegato con quello di riaccreditare i valori e l’orizzonte del comunismo tra i lavoratori e gli oppressi.

Riaffermazione del comunismo come unico orizzonte possibile e unica alternativa
La barbarie imperialista che ormai domina il mondo, la mondializzazione come percorso distorto verso l’Universale, la crisi irrisolvibile del capitalismo, la necessità che la crescita del sapere umano e lo sviluppo impetuoso delle forze produttive non determinino l’annientamento del pianeta e siano finalizzati a nuovi rapporti di produzione e tra gli uomini mostrano come soltanto i valori e la prospettiva del comunismo possono risolvere i problemi del nostro tempo e aprire all’umanità un orizzonte radicalmente diverso.
Ma a questi valori e a questa prospettiva occorre riguadagnare la fiducia e la volontà di lotta delle classi subalterne e dei popoli.
Questo compito richiede un impegno di critica puntuale e scientifica dell’esistente e un lavoro ad ampio raggio di alfabetizzazione maieutica alle idee-forza e all’orizzonte comunista, insieme con percorsi di formazione finalizzati a militanti, soprattutto giovani lavoratori. Naturalmente risulterà fondamentale far conoscere – in positivo, senza sottacerne furbescamente limiti ed errori – le concrete conquiste realizzate direttamente nelle esperienze di transizione verso il socialismo, quelle indirette determinate nei paesi dominati dal capitalismo da quell’esempio trainante, l’argine politico eretto contro la barbarie imperialista, il sostegno internazionalista ai popoli del mondo.


Riflessione sull’esperienza del movimento comunista
Marx insegna che non è possibile leggere la storia di una classe se non nelle sue relazioni con tutte le altre classi e ben all’interno della realtà strutturale di quella determinata società.
Non possiamo correre il rischio che il nostro lavoro abbia gli stessi limiti frequenti nella storiografia – anche di parte comunista – che non tiene conto di questi due irrinunciabili e indivisibili ancoraggi, e che prende in esame la storia del solo proletariato e/o del movimento comunista e fa muovere le proprie analisi da un livello che è già immediatamente politico, prescindendo del tutto dalla base strutturale. Del resto la storia dell’intero ‘900 è caratterizzata da un grande sviluppo del sapere e, dunque, delle forze produttive: è storia dello sviluppo del capitalismo ma, ad un tempo, anche della soggettività proletaria e, a partire dalla rivoluzione del’17, del protagonismo dei popoli ex-coloniali.
Per tutti questi motivi è allora opportuno sviluppare gli specifici percorsi di ricerca all’interno di una rigorosa “riflessione-quadro” sull’intera storia del ‘900a cui riferire le riletture critiche di ambiti specifici che dovranno, comunque, sfuggire alle ricorrenti suggestioni liquidazioniste o, all’opposto, nostalgiche e salvifiche. I diversi percorsi dovranno tendere, pur nelle specificità, a individuare le cause oggettive e soggettive della decadenza e sconfitta del movimento comunista rifiutando di utilizzare categorie inutili (come quella del “tradimento”) o muovendo dalla convinzione che il revisionismo sia un “male oscuro” senza radici e cause complesse.
Le macroaree in cui inquadrare le future ricerche possono essere così individuate:

Il movimento comunista a livello mondiale; l’internazionalismo proletario
·      la Terza Internazionale
·      il Cominform, l’autonomia, le vie nazionali, l’eurocentrismo
·      le principali esperienze di rivoluzione e di transizione (Vietnam, Cuba, Jugoslavia, etc.)

L’URSS: successi elimiti; sviluppo delle contraddizioni all’interno e a livello internazionale
·      la conquista e il consolidamento del potere
·      la transizione verso il socialismo
·      l’aggressione nazifascista, la vittoria, la guerra fredda, la ricostruzione
·      il  XX° Congresso, la deriva opportunista, la stagnazione
·      il crollo; la disgregazione dell’Urss e della società sovietica

La Cina: la lettura asiatica della rivoluzione e della transizione al socialismo
·      la lunga marcia di un popolo coloniale tra problemi interni e lotta antimperialista
·      la conferenza di Bantung e la Conferenza di Mosca del ’60
·      la difficile transizione: i “cento fiori”, il “grande balzo in avanti”, la “grande rivoluzione culturale proletaria”
·      la svolta denghista, il “socialismo alla cinese”, natura e ruolo della Cina oggi

Il movimento comunista in Italia
·      Togliatti: la “svolta di Salerno”, la Resistenza, la Costituzione, le scissioni sindacali, le “riforme di struttura”, il 1956 e l’VIII° Congresso, la “via italiana al socialismo”
·      la sfida degli anni’60 e ’70, opportunismo ed estremismo, Berlinguer (lo “strappo”, l’”eurocomunismo”, il “compromesso storico”, ecc.), verso lo scioglimento
·      la ricostruzione di un partito malato, la diaspora

La critica dell’economia politica nel tempo della mondializzazione
La rilettura critica dell’esperienza del movimento comunista non può essere fine a se stessa, né finalizzata alla pur necessaria polemica con l’anticomunismo comunque connotato e alla riaffermazione astratta dei valori del comunismo. Ancor meno deve servire a supportare e rinsaldare impostazioni schematiche e inattuali dell’iniziativa rivoluzionaria dei comunisti. Essa deve essere “investita” principalmente per orientare e comprendere correttamente la caratterizzazione assunta nel tempo presente dalle contraddizioni di classe e, soprattutto, per individuare e intraprendere i possibili percorsi di lotta e di trasformazione della realtà. Ma, ancora una volta, a partire dalla realtà strutturale, così come oggi si è andata configurando e, dunque, dal reciproco movimento delle classi in lotta.
Appare, quindi, opportuno – a somiglianza e prosecuzione del percorso propedeutico suggerito e auspicato sul ‘900 – focalizzare preliminarmente la ricerca sulle forme e i modi dell’accumulazione capitalistica nell’epoca della mondializzazione, sui livelli di sviluppo raggiunti dalle forze produttive e sulla configurazione attuale della loro contraddizione con i rapporti di produzione ancora esistenti. All’interno dell’aggiornamento di questa riflessione-quadro verrebbero inseriti gli specifici percorsi di ricerca nei diversi ambiti. Solo in questo modo sarà possibile finalizzare il lavoro del Centro ad una ripresa del movimento comunista e alla sua riorganizzazione fuori dal catechismo o dal politicismo trasformista che hanno caratterizzato, rispettivamente, le autoaffermazioni e le rifondazioni.

Scienza e tecnologia come funzioni del capitale
·      scienza e potere
·      la formazione e la ricerca asservite al profitto
·      il profitto contro la natura e l’uomo

Le sovrastrutture politiche nella mondializzazione
·      crisi dello Stato nazionale
·      crisi della rappresentanza e democrazia proletaria

Forme dell’organizzazione proletaria nell’epoca della mondializzazione
·      il nuovo internazionalismo
·      il “socialismo del XXI° secolo”
·      la questione sindacale
·      il partito

Raccomandiamo ai compagni, se concordano con questa impostazione generale e con questa “griglia” di lavoro, di inquadrare concretamente in esse le proprie proposte concrete di lavoro.
Aspettiamo voi o le vostre osservazioni e proposte per il 26 pv a Napoli.

Saluti comunisti.

martedì 8 ottobre 2013

Proposta di statuto

Di Gianmarco Pisa
Bozza di statuto


Art.1 Denominazione e sede
E’ costituita l’associazione denominata Centro Comunista di Documentazione, Ricerca e Formazione.
La sede nazionale del Centro Comunista di Documentazione, Ricerca e Formazione è in………………via ……………………………. n……….
(valutare l'opportunità di inserire in statuto con questa formulazione l'indirizzo della sede legale in quanto una eventuale modifica richiederebbe l'attivazione della procedura della modifica dello statuto)

Art.2 Caratteristiche generali
Il Centro Comunista di Documentazione, Ricerca e Formazione (in seguito: Centro) è un’associazione a carattere culturale, senza alcun fine di lucro, che svolge la sua attività in ambito nazionale.
I suoi organi dirigenti sono eletti democraticamente dagli iscritti.

Art.3 Programma, scopi e finalità (proposta di revisione come segue)
1.             Il Centro intende essere strumento di lotta all’anticomunismo, di riflessione sull’esperienza del movimento comunista, di comprensione delle trasformazioni intervenute e in atto nella realtà, di formazione di giovani e di intellettuali organici alla classe lavoratrice. Questi obiettivi potranno essere raggiunti sulla base del pensiero critico marxista come strumento scientifico di interpretazione e cambiamento della realtà.
2.             Il primo dei percorsi che il Centro dovrà intraprendere concerne una più approfondita comprensione delle condizioni oggettive e soggettive in cui sono state realizzate la rivoluzione bolscevica e l’esperienza di transizione verso il socialismo nell’URSS. Particolare attenzione dovrà essere prestata alle scelte innovative fatte anche dopo la morte di Lenin e fino alla controrivoluzione krusceviana, avviata con il XX Congresso del PCUS e proseguita nella deriva involutiva culminata con la disintegrazione del partito e dello Stato sovietici
3.             L’approfondimento dell’esperienza sovietica, pur nella sua complessa centralità, non esaurisce l’interesse del Centro verso la storia complessiva del movimento comunista novecentesco. Sarà determinante cogliere e valorizzare i successi, ma anche individuare e comprendere le sconfitte e i limiti del socialismo sovietico, mettendo particolare attenzione non soltanto ai tratti comuni, ma anche e soprattutto alle diversità e alle peculiarità di ciascuna esperienza di transizione al socialismo.
4.             Particolare attenzione sarà dedicata, in tale chiave di lettura universalistica, alle altre esperienze rivoluzionarie comuniste che hanno improntato di sé il secolo scorso, tra cui quella cinese in tutte le sue contraddittorie articolazioni. Il contributo portato dal partito cinese sotto la direzione di Mao, la svolta denghista e la centralità della Cina sulla scena internazionale contemporanea, impongono un tale lavoro di documentazione, di approfondimento, di dibattito.
5.             In Italia il ruolo progressivo e la lotta dei comunisti sono stati rappresentati – fino agli anni ‘60 in maniera pressoché esclusiva, successivamente in modo ancora largamente maggioritario – dal PCI. Anche questa esperienza è stata estremamente complessa e ha avuto le sue peculiarità. Il confronto e la ricerca su questo fenomeno complesso – senza scivolamenti auto-assolutori e recuperi di posizioni già sconfitte– può aiutare a trovare risposte alle attuali difficoltà dei comunisti in Italia.
6.             Le vicende storiche del movimento comunista non possono che essere inquadrate entro un contesto materialistico e dialettico cui tutti gli avvenimenti vanno ricondotti. Questo indirizzo di ricerca non dovrà perdersi nei meandri di un “aggiornamento” del marxismo, tipico delle correnti di pensiero idealiste e revisioniste, ma enucleare i concetti scientifici e rivoluzionari che il marxismo e il leninismo ci mettono a disposizione per farne dei canoni interpretativi della realtà odierna, senza schemi riduttivi e precostituiti. In particolare, il lavoro del Centro dovrà essere orientato a discutere e individuare, nell'epoca della mondializzazione, la dinamica delle contraddizioni inter-imperialiste, il punto di arrivo della crisi economica e le strategie militari, il modo in cui classi lavoratrici e popoli possono riorganizzarsi e portare a termine vittoriosamente la comune lotta per il comunismo.
7.             Tutti i percorsi di ricerca e approfondimento che il Centro intraprenderà avranno nei rispettivi sviluppi due ricadute irrinunciabili, volte a sconfiggere le idee e la propaganda dell’anticomunismo dominante ed a diffondere la verità storica, i valori e gli obiettivi del comunismo all’interno della classe lavoratrice e delle masse popolari, nonché ad alfabetizzare e formare le nuove generazioni.
8.             Per sviluppare i propri percorsi di ricerca e approfondimento, il Centro si propone di acquisire elementi documentari e conoscitivi – da banche dati remote o da realizzare all’interno del Centro – da porre a fondamento scientifico del lavoro da svolgere. Altrettanto necessario sarà organizzare e coordinare il lavoro in specifiche commissioni nazionali, così come sarà opportuno riferire al Centro le iniziative locali, in modo da favorire collaborazioni e ricondurre ad unità l’impegno di tutti i compagni.
9.             è esigenza del Centro quella di accompagnare il proprio lavoro con una produzione editoriale che sia strumento di lavoro – informazione e documentazione, dibattito e formazione – all’interno del Centro e mezzo irrinunciabile per allargare l’influenza e le collaborazioni del Centro con altri compagni e soggetti organizzati e, dunque, per condividere, enfatizzare e moltiplicare i risultati positivi che il Centro saprà realizzare.
10.         Infine, saranno individuate e organizzate materialmente le forme che tutto il lavoro del Centro dovrà concretamente avere: fattori decisivi in questo senso saranno la strutturazione delle iniziative di lavoro e, ancor più, la diffusione sistematica dei materiali prodotti.

Art.4  L’iscritto (rivisto come segue)
Il Centro è aperto a chiunque ne condivida programma, scopi, finalità e statuto, manifestando l'intenzione all'adesione mediante il pagamento della quota sociale annuale, fissata per la tessera.
L’assemblea degli iscritti stabilisce annualmente le quote di adesione per l'anno sociale seguente.
La consegna o l’invio della tessera è da intendersi anche quale atto di ammissione da parte del Centro.

Art.5  Diritti e doveri dell’iscritto. Sanzioni.
Tutti gli iscritti hanno diritto di partecipare ed intervenire attivamente, sia alle iniziative esterne del Centro, che alla sua vita interna, di eleggere ed essere eletti negli organi collegiali dello stesso.
Tutti gli iscritti hanno il dovere di collaborare per la realizzazione del programma, degli scopi e delle finalità del Centro, contribuendo finanziariamente attraverso il pagamento della quota annuale.
Comportamenti contrari al programma ed alle finalità del Centro, che possano portare pregiudizio all’immagine o al patrimonio dello stesso, potranno comportare l’allontanamento dell’iscritto.
Il provvedimento motivato viene assunto dal Consiglio direttivo e comunicato all’interessato che può impugnarlo, rivolgendosi all’Assemblea degli iscritti.

Art.6  L’Assemblea degli iscritti
L’Assemblea approva il programma di iniziative, il bilancio, fissa l’importo della quota sociale, elegge il Consiglio direttivo, modifica lo statuto.
L’Assemblea degli iscritti è composta da tutti gli aderenti al Centro, che sono in regola con il pagamento delle quote sociali.
L’assemblea ordinaria si riunisce almeno una volta l’anno, è convocata dal Consiglio direttivo, che invia per tempo ad ogni iscritto l’ordine del giorno specifico degli argomenti da discutere.
Le decisioni sono assunte a maggioranza dei presenti.

Art.7  Il Consiglio direttivo
Il Consiglio promuove l’attuazione del programma del Centro attraverso iniziative proposte e approvate dall’Assemblea, promuove l’informazione e l’ampliamento del Centro attraverso l’incremento del numero degli iscritti, amministra il patrimonio presentandone annualmente rendiconto e bilancio all’Assemblea degli iscritti.
Il Consiglio direttivo è composto dagli iscritti eletti dall’assemblea nell’organo collegiale. Esso non ha un numero predefinito di componenti ed esplica la propria attività dividendo fra i suoi membri i compiti prefissati e coinvolgendo per la loro attuazione tutti gli iscritti del Centro disponibili.
Il Consiglio Direttivo dura in carica un anno e viene rinnovato dall’Assemblea degli iscritti.

Art. 8  Il Presidente
Il Presidente ha la rappresentanza giuridica del Centro.
Il Presidente viene eletto a maggioranza all’interno del Consiglio direttivo e dura in carica un anno.
Il Presidente convoca il Consiglio direttivo, fissando preventivamente l’ordine del giorno.

Art. 9  Il patrimonio
Il patrimonio del Centro è costituito dalle quote associative degli iscritti, da sovvenzioni e contributi di privati o istituzioni locali, nazionali ed estere, da donazioni, lasciti e rendite di beni mobili o immobili pervenuti al Centro a qualunque titolo.
Il patrimonio del Centro è utilizzato per il funzionamento e lo svolgimento della propria attività. L’attività del Centro non comporta fine di lucro individuale. E’ vietato, in particolare, distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita del Centro, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge. Eventuali avanzi di gestione saranno interamente destinati al perseguimento degli scopi sociali.

Art.10  Modifiche dello Statuto e scioglimento del Centro
Le proposte di modifica al presente Statuto, precedentemente presentate e discusse fra gli iscritti, devono essere approvate dall’Assemblea a maggioranza qualificata dei due terzi dei presenti.
Lo scioglimento del Centro, precedentemente proposto agli iscritti, è deliberato dall'assemblea con  voto favorevole di almeno tre quarti dei presenti.

In caso di scioglimento il patrimonio verrà obbligatoriamente devoluto ad altra associazione con finalità analoghe