martedì 8 ottobre 2013

Proposta di statuto

Di Gianmarco Pisa
Bozza di statuto


Art.1 Denominazione e sede
E’ costituita l’associazione denominata Centro Comunista di Documentazione, Ricerca e Formazione.
La sede nazionale del Centro Comunista di Documentazione, Ricerca e Formazione è in………………via ……………………………. n……….
(valutare l'opportunità di inserire in statuto con questa formulazione l'indirizzo della sede legale in quanto una eventuale modifica richiederebbe l'attivazione della procedura della modifica dello statuto)

Art.2 Caratteristiche generali
Il Centro Comunista di Documentazione, Ricerca e Formazione (in seguito: Centro) è un’associazione a carattere culturale, senza alcun fine di lucro, che svolge la sua attività in ambito nazionale.
I suoi organi dirigenti sono eletti democraticamente dagli iscritti.

Art.3 Programma, scopi e finalità (proposta di revisione come segue)
1.             Il Centro intende essere strumento di lotta all’anticomunismo, di riflessione sull’esperienza del movimento comunista, di comprensione delle trasformazioni intervenute e in atto nella realtà, di formazione di giovani e di intellettuali organici alla classe lavoratrice. Questi obiettivi potranno essere raggiunti sulla base del pensiero critico marxista come strumento scientifico di interpretazione e cambiamento della realtà.
2.             Il primo dei percorsi che il Centro dovrà intraprendere concerne una più approfondita comprensione delle condizioni oggettive e soggettive in cui sono state realizzate la rivoluzione bolscevica e l’esperienza di transizione verso il socialismo nell’URSS. Particolare attenzione dovrà essere prestata alle scelte innovative fatte anche dopo la morte di Lenin e fino alla controrivoluzione krusceviana, avviata con il XX Congresso del PCUS e proseguita nella deriva involutiva culminata con la disintegrazione del partito e dello Stato sovietici
3.             L’approfondimento dell’esperienza sovietica, pur nella sua complessa centralità, non esaurisce l’interesse del Centro verso la storia complessiva del movimento comunista novecentesco. Sarà determinante cogliere e valorizzare i successi, ma anche individuare e comprendere le sconfitte e i limiti del socialismo sovietico, mettendo particolare attenzione non soltanto ai tratti comuni, ma anche e soprattutto alle diversità e alle peculiarità di ciascuna esperienza di transizione al socialismo.
4.             Particolare attenzione sarà dedicata, in tale chiave di lettura universalistica, alle altre esperienze rivoluzionarie comuniste che hanno improntato di sé il secolo scorso, tra cui quella cinese in tutte le sue contraddittorie articolazioni. Il contributo portato dal partito cinese sotto la direzione di Mao, la svolta denghista e la centralità della Cina sulla scena internazionale contemporanea, impongono un tale lavoro di documentazione, di approfondimento, di dibattito.
5.             In Italia il ruolo progressivo e la lotta dei comunisti sono stati rappresentati – fino agli anni ‘60 in maniera pressoché esclusiva, successivamente in modo ancora largamente maggioritario – dal PCI. Anche questa esperienza è stata estremamente complessa e ha avuto le sue peculiarità. Il confronto e la ricerca su questo fenomeno complesso – senza scivolamenti auto-assolutori e recuperi di posizioni già sconfitte– può aiutare a trovare risposte alle attuali difficoltà dei comunisti in Italia.
6.             Le vicende storiche del movimento comunista non possono che essere inquadrate entro un contesto materialistico e dialettico cui tutti gli avvenimenti vanno ricondotti. Questo indirizzo di ricerca non dovrà perdersi nei meandri di un “aggiornamento” del marxismo, tipico delle correnti di pensiero idealiste e revisioniste, ma enucleare i concetti scientifici e rivoluzionari che il marxismo e il leninismo ci mettono a disposizione per farne dei canoni interpretativi della realtà odierna, senza schemi riduttivi e precostituiti. In particolare, il lavoro del Centro dovrà essere orientato a discutere e individuare, nell'epoca della mondializzazione, la dinamica delle contraddizioni inter-imperialiste, il punto di arrivo della crisi economica e le strategie militari, il modo in cui classi lavoratrici e popoli possono riorganizzarsi e portare a termine vittoriosamente la comune lotta per il comunismo.
7.             Tutti i percorsi di ricerca e approfondimento che il Centro intraprenderà avranno nei rispettivi sviluppi due ricadute irrinunciabili, volte a sconfiggere le idee e la propaganda dell’anticomunismo dominante ed a diffondere la verità storica, i valori e gli obiettivi del comunismo all’interno della classe lavoratrice e delle masse popolari, nonché ad alfabetizzare e formare le nuove generazioni.
8.             Per sviluppare i propri percorsi di ricerca e approfondimento, il Centro si propone di acquisire elementi documentari e conoscitivi – da banche dati remote o da realizzare all’interno del Centro – da porre a fondamento scientifico del lavoro da svolgere. Altrettanto necessario sarà organizzare e coordinare il lavoro in specifiche commissioni nazionali, così come sarà opportuno riferire al Centro le iniziative locali, in modo da favorire collaborazioni e ricondurre ad unità l’impegno di tutti i compagni.
9.             è esigenza del Centro quella di accompagnare il proprio lavoro con una produzione editoriale che sia strumento di lavoro – informazione e documentazione, dibattito e formazione – all’interno del Centro e mezzo irrinunciabile per allargare l’influenza e le collaborazioni del Centro con altri compagni e soggetti organizzati e, dunque, per condividere, enfatizzare e moltiplicare i risultati positivi che il Centro saprà realizzare.
10.         Infine, saranno individuate e organizzate materialmente le forme che tutto il lavoro del Centro dovrà concretamente avere: fattori decisivi in questo senso saranno la strutturazione delle iniziative di lavoro e, ancor più, la diffusione sistematica dei materiali prodotti.

Art.4  L’iscritto (rivisto come segue)
Il Centro è aperto a chiunque ne condivida programma, scopi, finalità e statuto, manifestando l'intenzione all'adesione mediante il pagamento della quota sociale annuale, fissata per la tessera.
L’assemblea degli iscritti stabilisce annualmente le quote di adesione per l'anno sociale seguente.
La consegna o l’invio della tessera è da intendersi anche quale atto di ammissione da parte del Centro.

Art.5  Diritti e doveri dell’iscritto. Sanzioni.
Tutti gli iscritti hanno diritto di partecipare ed intervenire attivamente, sia alle iniziative esterne del Centro, che alla sua vita interna, di eleggere ed essere eletti negli organi collegiali dello stesso.
Tutti gli iscritti hanno il dovere di collaborare per la realizzazione del programma, degli scopi e delle finalità del Centro, contribuendo finanziariamente attraverso il pagamento della quota annuale.
Comportamenti contrari al programma ed alle finalità del Centro, che possano portare pregiudizio all’immagine o al patrimonio dello stesso, potranno comportare l’allontanamento dell’iscritto.
Il provvedimento motivato viene assunto dal Consiglio direttivo e comunicato all’interessato che può impugnarlo, rivolgendosi all’Assemblea degli iscritti.

Art.6  L’Assemblea degli iscritti
L’Assemblea approva il programma di iniziative, il bilancio, fissa l’importo della quota sociale, elegge il Consiglio direttivo, modifica lo statuto.
L’Assemblea degli iscritti è composta da tutti gli aderenti al Centro, che sono in regola con il pagamento delle quote sociali.
L’assemblea ordinaria si riunisce almeno una volta l’anno, è convocata dal Consiglio direttivo, che invia per tempo ad ogni iscritto l’ordine del giorno specifico degli argomenti da discutere.
Le decisioni sono assunte a maggioranza dei presenti.

Art.7  Il Consiglio direttivo
Il Consiglio promuove l’attuazione del programma del Centro attraverso iniziative proposte e approvate dall’Assemblea, promuove l’informazione e l’ampliamento del Centro attraverso l’incremento del numero degli iscritti, amministra il patrimonio presentandone annualmente rendiconto e bilancio all’Assemblea degli iscritti.
Il Consiglio direttivo è composto dagli iscritti eletti dall’assemblea nell’organo collegiale. Esso non ha un numero predefinito di componenti ed esplica la propria attività dividendo fra i suoi membri i compiti prefissati e coinvolgendo per la loro attuazione tutti gli iscritti del Centro disponibili.
Il Consiglio Direttivo dura in carica un anno e viene rinnovato dall’Assemblea degli iscritti.

Art. 8  Il Presidente
Il Presidente ha la rappresentanza giuridica del Centro.
Il Presidente viene eletto a maggioranza all’interno del Consiglio direttivo e dura in carica un anno.
Il Presidente convoca il Consiglio direttivo, fissando preventivamente l’ordine del giorno.

Art. 9  Il patrimonio
Il patrimonio del Centro è costituito dalle quote associative degli iscritti, da sovvenzioni e contributi di privati o istituzioni locali, nazionali ed estere, da donazioni, lasciti e rendite di beni mobili o immobili pervenuti al Centro a qualunque titolo.
Il patrimonio del Centro è utilizzato per il funzionamento e lo svolgimento della propria attività. L’attività del Centro non comporta fine di lucro individuale. E’ vietato, in particolare, distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita del Centro, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge. Eventuali avanzi di gestione saranno interamente destinati al perseguimento degli scopi sociali.

Art.10  Modifiche dello Statuto e scioglimento del Centro
Le proposte di modifica al presente Statuto, precedentemente presentate e discusse fra gli iscritti, devono essere approvate dall’Assemblea a maggioranza qualificata dei due terzi dei presenti.
Lo scioglimento del Centro, precedentemente proposto agli iscritti, è deliberato dall'assemblea con  voto favorevole di almeno tre quarti dei presenti.

In caso di scioglimento il patrimonio verrà obbligatoriamente devoluto ad altra associazione con finalità analoghe

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